Un gigantesco monumento all’ingiustizia

«Ho trascorso solo sei mesi in Africa. Pochi mesi mi sono bastati per sperimentare il famoso “mal d’Africa”.

Esiste, davvero, l’ho provato in prima persona.

È la consapevolezza profonda che non è mai troppo quello che facciamo.

Che cosa è l’Africa per me?

Un medico Cuamm di lunga esperienza una volta mi disse: “un gigantesco monumento all’ingiustizia”.

E da questa esperienza ho capito che è umanamente impossibile rimanere indifferenti a questa ingiustizia, se la incontri e la tocchi con mano. 

Non è giusto che in questo continente siano concentrate tante risorse e ricchezze e che la gente viva un’esistenza priva di tutto.

In Sud Sudan, il più giovane Stato del mondo, non ci sono strade, mancano le scuole, gli ospedali e i centri di salute sono troppo pochi per far fronte alle esigenze della popolazione.

Manca tutto. E a farne le spese sono sempre i più poveri, le donne e i bambini.»

 

Mirco Ravazzini,
Medici con l’Africa Cuamm